News

L’anziano …una risorsa ineludibile



Quanto si è detto sugli anziani e sulla loro fragilità nel corso di questo pandemonio virus pandemico. Mi sovviene quella frase infelice pronunciata alcuni giorni fa dal presidente della Liguria Giovanni Toti “ anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del paese.




Un comune modo di pensare alla vecchiaia come ad un sentimento che ha che fare con la paura, l’angoscia, l’inefficienza, la malattia, la solitudine  ma che pur simbolicamente rappresenta il tempo della saggezza avendo memoria del passato e della narrazione da poter trasmettere alle nuove generazioni.

Ma ora come ora sembra non esserci più nulla da trasmettere perché tutto pare ormai superfluo. Con il nuovo ciclo “ tecnologico “ vengono  di fatto annullati tutti i riti di passaggio che avevano il compito di accompagnare e sostenere il cambiamento generazionale.

La vecchiaia è spesso associata alle «perdite» fisiche e mentali, operative e relazionali. Vero anche sia caratterizzata da processi di compensazione e di integrazione delle esperienze. Con l’anzianità non viene compromesso l’interesse per la vita anzi ci si invecchia veramente solo quando non ci si stupisce più. Penso così all’importanza che nel corso della vecchiaia rimane la narrazione agli altri della propria esistenza, come pure gli errori e/o i fallimenti. 

Credo che molti luoghi comuni relativi all’invecchiamento mentale e al deterioramento psicofisico potrebbero essere meglio interpretati regalando ai “vecchi” l’opportunità di raccontarsi e di raccontare le proprie esperienze che restano pur sempre un importante risorsa naturale nel corso della storia.


Cookie preferences