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Colao vuole imporre la rete 5g



Fase 3 - Colao propone l’azzeramento di 516 Comuni d’Italia che hanno deciso loStop alla rete 5G, ordinando l’irradiazione a 61 V/m




Per la cosiddetta Fase 3, la ripartenza post Covid-19 Vittorio Colao ( ex top manager di Vodafone ) voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte presenta al Governo un documento di 121 pagine “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022” con sei marco obiettivi e sei macro settori. Lo stesso Colao avanza pertanto le stesse richieste avanzate dalle compagnie telefoniche, recepite senza scrupolo dal Comitato di esperti in materia economica e sociale in carica dal 10 Aprile 2020.

Si tratta di un vero e proprio diktat elettromagnetico, perpetrato sulla pelle dei cittadini, ignare cavie umane per spericolate strategie lobbistiche sostenute in dispregio a qualsiasi appello precauzionale avanzato dalla comunità medico-scientifica. Si tratta del più clamoroso golpe del wireless mai registrato nella recente storia d’Italia. Che va ben oltre anche la furbesca spalmatura d’irradiazione elettromagnetica ordinata dal tecnocentrico Governo Monti, che senza cambiare la legge quadro nel 2012 passò dai 6 minuti nelle 24 ore i limiti soglia cautelativi nei 6 V/m.

Nella sezione 4.2 del dossier (Infrastrutture e Ambiente, volano del rilancio, Accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni), si  indica di voler adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio, per accelerare lo sviluppo delle reti 5G. Cioè, Colao chiede a Conte di portare l’elettrosmog da 6 V/m a ben 61 V/m (cioè + 110 volte rispetto ad oggi!) un vero attentato ambientale in atto necessario per fa funzionare almeno un milione di nuove antenne nell’irradiazione multipla e cumulativa senza precedenti nella storia dell’umanità, voluta per connettere 1 milione di oggetti per chilometro quadrato sul 98% del territorio nazionale. Non solo.

Il Colao chiede poi a Conte di azzerare con un tratto di penna i 516 Comuni d’Italia ufficialmente Stop 5G, annullando letteralmente qualsiasi tipo di opposizione civile e di moratoria territoriale adottata dai sindaci in difesa della salute dei loro concittadini, in attesa della riclassificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze onde non ionizzanti annunciata con priorità entro il 2024 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (OMS). Colao, non il Parlamento e né  tantomeno il Governo o il Ministro della Salute, chiede così a Conte di stracciare la legittimità costituzionale delle ordinanze urgenti e contingibili Stop 5G, chiede di eliminare la consolidata giurisprudenza amministrativa in materia sanitaria che trova nel Sindaco la massima autorità garante della tutela della salute pubblica.

“Escludere opponibilità locale se protocolli nazionali sono rispettati.” Escludere significa impedire, che si traduce in un grave atto di imposizione. Nessuno s’era mai spinto fin qui. Siamo al punto di non ritorno. Camuffata tra i lati oscuri del 5G, la tecnodittatura sta ora mostrando il suo vero volto.

Aggressivo, feroce, violento. Ed è proprio dal Movimento Nazionale ed Europeo Stop Rete 5G al quale abbiamo aderito  come  Comitato Civico Mantova Viva che  facciamo appello a tutti i cittadini dissentendo da quanto si sta inesorabilmente compiendo nella complicità di una farsesca opposizione politica parlamentare. L’avevamo previsto: addormentarsi nell’emergenza Covid 19 avrebbe significato risvegliarsi in un regime liberticida. Ora ci siamo dentro fino al collo. La democrazia è seriamente minacciata.

Perché oltre a privacy, geopolitica, sanità e ambiente, il 5G è anche un grave problema democratico. Prepariamoci a tutto.