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Sempre no a prescindere – essere antitetico per partito preso


Giorni fa c è stato l’atteso incontro tra il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e una delegazione di tre portavoce della organizzazione ambientalista, Ultima Generazione. 

Il Ministro ha voluto questo incontro a seguito dell’intervento di Giorgia Vasperna ( la ragazza che denunciò il suo stato di disagio perché in eco-ansia) I tre portavoce ricevuti dal Ministro sono Alessandro Berti, Anna Abbate e Rita. Quest’ultimi hanno avanzato una proposta di legge sull'abolizione dei Sad, i sussidi ambientalmente dannosi – che a detta di Alessandro Berti ( rappresentante del movimento di Ultima Generazione) dovrebbe far risparmiare ai cittadini 5 miliardi di euro, togliendoli dai combustibili fossili e portandoli sul sociale, la mobilità, le comunità energetiche.

Vorrei rammentare che Ultima Generazione è nota per imbrattamenti di edifici e opere d'arte e per blocchi stradali allo scopo di sensibilizzare sulla crisi climatica. Ma vorrei soffermarmi sui diversi movimenti antitetici a prescindere dal colore politico. Non sto a citarli tutti perché sono tantissimi in Italia. Ritengo e mi pare di capire che sono un fenomeno inevitabile e ineliminabile e mi sono rassegnato a non conteggiarli e a non esserne contagiato. Anzi ora riesco quasi sempre a individuarli già prima che aprano bocca in base alla mimica e altri segnali non verbali. Parlo di quelli che devono sempre prendere la parola per controbattere, polemizzare, rimarcare una differenza, portare l’esempio che contraddice. Pure io faccio parte di un movimento civico e ritengo che le osservazioni e obiezioni siano legittime e, anzi, possono essere un contributo che arricchisce ma solo se enunciate con un criterio ed una ragion di logica realizzazione. Ma noto che alcune persone le fanno in maniera aspecifica, sistematica, a prescindere dal contenuto: se tu dici A, loro dicono «No, è B», se tu dici B, loro ribattono «No, è A». Sono quelli che potremmo definire “bastian contrari”. Un po’ come accade nei gruppi e/o partiti in Italia.

Dove c’è un gruppo o una scissione, emergeranno per effetto delle dinamiche del gruppo stesso dei ruoli ricorrenti, come quello del leader, o del capro espiatorio, o appunto quello del bastian contrario, che assolve all’importante funzione di dare voce a un pensiero divergente. Così accade nei vari talk show televisivi laddove essere sempre in disaccordo per partito preso può divenire un modo per emergere. Ma cosa spinge a porsi sempre in contrasto?

È semplicemente un modo per alzare una barriera tra sé e gli altri, per rimarcare la differenza. Contrapporsi a tutto e a tutti. Si può imparare a fare a meno di questa corazza prendendo atto della propria insoddisfazione e della propria rabbia, cominciando a indirizzare le proprie energie verso ciò che piace e che appassiona piuttosto che “contro” qualcosa che viene degli altri, dando uno sbocco più sano e costruttivo ai propri interessi e attitudini. E giustappunto perché non fare del volontariato? Sarebbe una grande occasione di arricchimento personale. Imparare a conoscere problematiche reali e non virtuali e/o riportate. Impreziosisce e ridisegna la propria visione realistica sotto ogni punti di vista e non per partito preso.



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