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Ripartiamo dal bene comune



Individuare il valore di un bene comune significa subordinare l’interesse di unsingolo a quello di una collettività ed è di fondamentale importanza distinguere laproprietà comune o collettiva, che ha il suo fondamento nella sovranità, dallaproprietà privata, che ha il suo fondamento nella legge.




Ciò esclude, radicalmente,la polarità soggetto-oggetto, tipica dell’approccio di tipo economistico. Mi sonoallora posto la domanda: che fine ha fatto la nozione di bene comune?

Unconcetto essenziale per la convivenza e la qualità della vita. “Bene” è ciò chevorremmo per noi e per le persone alle quali siamo legati, così da poter viverecompiutamente. “Comune” è il lavoro svolto insieme e un dono condiviso. Bene-Comune, pertanto, non è semplicemente un patrimonio materiale condiviso ma èl’insieme delle condizioni di vita che favoriscono il benessere, l’umanizzazione ditutti e ciascuno: Bene-Comune sono anche democrazia, cultura, salute,arte…Bene-Comune esprime i diritti inalienabili dei cittadini, dal diritto alla vita, albene primario dell’acqua, fino alla conoscenza in rete. Sicché il bene di ciascuno,per definirsi, abbisogna del Bene-Comune. Col tempo e con il benessere questoconcetto è stato abbandonato in favore di una visione individualista, e si èprogressivamente imposta l’idea secondo la quale l’organizzazione della cittàdebba in primo luogo garantire ai suoi membri i diritti individuali.

In quest’ottica, ilBene-Comune lascia il posto all’interesse generale, concepito come la sommadegli interessi individuali e il risultato dell’arbitraggio tra di loro. Ora, l’interessegenerale” suppone che a fondamento della società vi sia l’economia, il chesembrerebbe indiscutibile. Ma è proprio vero che l’utile economico è la sola ragiond’essere della convivenza civile e che ciascuno deve perseguire il propriointeresse, senza che nessuno possa intervenire a disturbare il gioco? La vitabuona riguarda solo la vita privata dei singoli?

I diritti individuali non devono forseessere misurati con i diritti altrui? No, la vita buona non può essere dettata solodall’economia e dalla capacità di consumo…ed è quindi nata l’idea di far nascerela lista civica denominata Viva Mantova ed i cui sottoscrittori e candidati hannocondiviso i valori fondanti dell’atto costitutivo.

E’ proprio nella crisi che emergecome sempre più “utile” la ricerca del Bene-Comune. Senza ecosistemarelazionale e comunitario, si vive in una giungla in cui ciò che detta legge sono ilperseguimento degli interessi individuali e gli egoismi competitivi. Ciò conduceall’ingiustizia e, di conseguenza, a conflitti e dissonanze cognitive. Non è forsegiunta l’ora di risvegliare la passione per il Bene-Comune?