News

Per una città sostenibile, partecipata, senziente .. ecco la città che vorrei



Esiste una possibilità concreta per la città di Mantova e resa possibile dalla digitalizzazione e dai fondi del PNRR!? Una città che avvicini i servizi, ne semplifichi l’accesso, ne riduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale!? 




Che sappia mettere al centro le persone e le loro esigenze ? Molto spesso il termine Smart City viene usato ormai come tendenza, adattabile ad ogni cosa, troppo spesso inflazionato, troppo usato da politici e professionisti. Più difficile, a mio avviso, è invece capirne il significato molto spesso ignorato per ignoranza e/o per una mancata e adeguata informazione. Un percorso certamente non facile, anzi lo riterrei lungo e articolato per lungimiranza ed investimenti prodotti. Non mancano certamente gli strumenti che la tecnologia attuale mette a disposizione !!

Ma noi mantovani e cittadini siamo culturalmente preparati e predisposti !?? Mantova come ogni altra città non può non porsi tali obiettivi e strategici anche perché le condizioni di partenza non sono solo soggettive. Serve innanzitutto una profonda conoscenza della realtà locale, dei bisogni collettivi, delle criticità. Gli obiettivi devono essere raggiungibili, quantificabili, condivisi fra tutti i soggetti in campo siano essi pubblici che privati!!

La giunta Palazzi in tutto ciò si è prodotta in modo proficuo a riqualificare i quartieri periferici. Ma non basta !! Si deve pensare all’elaborazione di un piano strategico e di una road map che riqualifichi la città in tutti suoi aspetti di innovazione, sviluppo sostenibile e inclusione urbana sia dal punto di vista culturale che economico e sociale con interventi strutturali e non occasionali !!

E’ chiaro che tale sviluppo non “risponde” solo al governo della giunta comunale, ma di più soggetti pubblici e privati che non si rispecchiano in un modello gerarchico!! In tale ottica sarebbe necessario costituire una task force sinergica in cui tutti (enti pubblici, aziende, cittadini, banche, istituti di ricerca, università, ecc.) concorrano a definire un nuovo modello di sostenibilità, basato sia su interventi tecnologici ma anche su buone pratiche e virtuose abitudini di consumo, in cui tutti concorrano ad individuare soluzioni per la città !!

Un progetto lungimirante e partecipato, in cui sia dato avvio prima di tutto all’analisi più approfondita dei bisogni dei cittadini (dove vivono, dove lavorano, cosa fanno nel tempo libero, ecc) ad un loro coinvolgimento e non a cose fatte!! Il Comune di Mantova deve rivedersi nel suo ruolo, non è più infatti committente per beni o prodotti, ma deve saper valutare le soluzioni ai problemi in modo trasversale, deve essereelemento di aggregazione di soggetti differenti e facilitatore nella realizzazione degli interventi, condividendo le scelte soprattutto con la cittadinanza e con soggetti privati. Le aziende (mi rivolgo soprattutto alla Confindustria ) dal canto loro, non devono solo pensare a fare business, ma devono supportare la PA nella co-progettazione, nella definizione di un piano di sviluppo e delle priorità di intervento, nella selezione e nel coordinamento di tecnologie, nella definizione di servizi ai cittadini, nel passaggio dei progetti sperimentali in “prodotti industriali” come fattore di sviluppo economico e incrementazione dei posti di lavoro con l’avvallo di Istituti Scolastici e Universitari ( pena lo spopolamento demografico) I cittadini devono essere formati ed educati ad usare questi sistemi tecnologici in tutti i suoi molteplici aspetti.

Una smart city non corre da sola. Si deve perciò uscire dai sistemi verticistici per entrare in un’ottica orizzontale, trasversale, che sappia coinvolgere tutti gli ambiti in modo integrato (IT, pianificazione territoriale, sociale, istruzione, ecc) e ottimizzare costi e risorse. Una smart city non deve dotarsi di software e hardware fine a se stessi. Una città sostenibile deve conoscere, ad esempio, i servizi messi a disposizione dei cittadini e lo può fare solo attraverso l’elaborazione del Piano dei servizi (componente essenziale per il successivo aggiornamento del Piano Urbanistico Comunale).

Un Piano Servizi da cui far partire un reale confronto fra domanda e offerta. Tra quest ultime due dinamiche è possibile determinare, per ciascuna zona urbanistica, una valutazione di criticità su cui approntare valide politiche di intervento. Il sogno di una smart city è una città dove è presente la giusta consapevolezza per un avvenuto cambiamento culturale, dove non si improvvisano processi verticali, ma si pianifichi e si gestisca un sistema trasversale con professionalità e coscienza e soprattutto lungimiranza e laddove il processo costruttivo abbia un valore e una convinzione etica, morale e sociale!!