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L’Italia in svendita



L’economia italiana piegata dalla pandemia. Lo spettro della Grecia è quanto mai vicino. L’Italia più che mai appesantita da un debito pubblico con l’Europa che mai si estinguerà. 




Questo è lo scenario delineato da una sorta di Eurofobia, con la Germania che prevarica sugli altri membri UE. A guadagnarci di fatto sono le banche. Ricchi ancora più ricchi, poveri ancora più poveri.

Chi urla al complottismo ma nessun golpe in atto solo una chiara esposizione dei fatti frutto anche dell’esperienza greca e che potremmo vivere anche sulla nostra pelle. Tutti  con la stessa moneta ma con  diversi rapporti di forza. Ad avvicinarsi anche gli imprenditori dagli occhi a mandorla più che mai agguerriti per l’acquisto di imprese e aziende nel pieno periodo di crisi. Il Paese non ce la fa più e chiede l’aiuto europeo. Ricordo che alla Grecia sono stati dati miliardi di euro. Dove sono andati? alle pensioni? Allo sviluppo? Alla sanità? No. Li hanno solo visti passare, per poi vederli scomparire. Perché? perché sono serviti a pagare i tassi d’interesse delle grandi banche tedesche e non solo. 

Questo è ciò che è successo in Grecia e che vogliono che accada in Italia. E allora il via libera al pacchetto di interventi che comprende prestiti del  Mes, garanzie della Bei e fondo Sure per i cassintegrati così avrebbe enunciato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Dovrebbe essere finanziato con l'emissione di titoli da parte dell'esecutivo Ue. I Paesi del Sud vorrebbero le risorse a fondo perduto, il Nord Europa insiste sui prestiti da restituire. L’onda liberista, il precariato e il mercatismo ha di fatto evaporare all’estero importanti aziende che tutto il mondo ci invidiava.

Cosa fare?
Non rimane altro che una soluzione. Costruire un'altra Italia con un cambio di sistema e riformista. Un  sistema con forti investimenti sul settore pubblico affidandone la gestione nei servizi essenziali quali la sanità, la sicurezza, la scuola, i trasporti.