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L’incontro con il filosofo Diego Fusaro



Successo di pubblico all’incontro svoltosi Venerdì 21 Giugno presso la splendida location la Masseria di Mantova e organizzato dal Comitato Civico Viva Mantova nella persona del presidente Sergio Olivieri.




Moderatore il giornalista Werther Gorni del settimanale La Nuova Cronaca di Mantova. Fusaro nel suo intervento ha invitato a recuperare il “tempo perduto”: dobbiamo riappropriarci delle nostre radici; rieducarci e rieducare soprattutto i più giovani, condannati a un futuro precarizzato che rischiano di accettare supinamente al “sogno di una cosa”, come diceva Marx. All’immagine di un futuro meno indecente di quello che ci vede solo come merce tra le merci. Ma questa difesa dell’identità e delle radici, non rischia di risuonare, ai meno attrezzati culturalmente, come un lessico intollerante? 

Fusaro risponde: Amare, difendere e valorizzare la propria identità non significa, ovviamente, disprezzare, offendere e denigrare l’identità altrui. Significa, anzi, rispettare tutte le identità, a partire dalla propria. Chi negasse quelle altrui, starebbe per ciò stesso negando anche la propria. Analogamente, chi negasse la propria identità, non potrebbe davvero rispettare nemmeno quelle altrui.

Ne segue che il pericolo per l’identità – propria e altrui – non è rappresentato da quanti ancora dispongano di un’identità, vuoi anche di un’identità fortissima, bensì da coloro i quali, non avendone una, non possono realmente rispettare l’identità in quanto tale e, di conseguenza, aspirano alla disidentificazione universale, alla polverizzazione di ogni identità. Il nemico è, ancora una volta, non il portatore di identità forte e diversa, ma il nichilista, nel cui profilo disidentificazione e omologazione consumistica si capovolgono l’una nell’altra.

Che tipo di sfida politica si immagina per il futuro? Fusaro risponde: Il mio motto è valori di destra e idee di sinistra proprio per sparigliare le carte. Rivendico appieno le idee della sinistra classico- marxista, non quella ‘fucsia’ e arcobaleno, ma quelle di sinistra ‘rosse’, che hanno a cuore lavoro, diritti sociali, lotta per l’emancipazione, solidarietà. Rivendico appieno anche i valori di destra della borghesia: la religione, la trascendenza, il senso della patria, il senso dell’appartenenza a un’identità. Molti altri incontri seguiranno in avvenire con filosofi e letterati.