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La complessa connessione fra libertà , democrazia e giustizia
La libertà, oggi come oggi, è spesso invocata contro il male che impedisce al bene di trionfare o semplicemente contro i malesseri che impediscono di vivere tranquillamente nel nostro quotidiano vivere. Viene implorata per la giustizia, l’uguaglianza, la democrazia, l’umanità e tante altre bellissime cose. Chi può lasciare indifferenti sono solo gli ignavi, quelli che non hanno diritto di replica.

Nei proclami dei partiti, nei convegni e nelle conferenze di intellettuali come anche nei “talk televisivi” ciascuno ha da dire la sua ma, se li metti insieme, capisci che ciascuno, la libertà, la pensa a modo suo. Tutto ciò che sembrava universale si rivela contraddittorio, singolare, o addirittura settario. In tutti c è la pretesa di valere per tutti, anche per chi la pensa diversamente e quell’aspetto aspetto bonario iniziale addiviene poi aggressivo. Essendo valori assoluti tutti vorrebbero far valere la propria tesi nel modo assolutistico. Quindi a parole siamo tutti per la libertà!!
Siamo contro la violenza, gli stupri, gli arbitri, le oppressioni, i pregiudizi, il conformismo, l’ignoranza, le ossessioni, le paure, lo sfruttamento, e via via dicendo. Fin qui sembra tutto ovvio !! Meno ovvio è che la libertà la si invochi per schiacciarla. È una bella parola, a disposizione di tutti. Libertini, lo siamo tutti a parole. Ma la pratica del libertinaggio non confà per chi è ricattabile nella vita. Rammento che non c’è stata alcuna impresa coloniale, del passato e del presente, che non abbia issato la bandiera della libertà. Tutti amano presentarsi come “liberatori” e non c’è invasione o bombardamento che non venga spacciato come un dovere verso la libertà. È facile constatare come questa parola risuoni diversamente sulle labbra di chi sta in alto e di chi sta in basso nelle gerarchie del potere, dei potenti e degli inermi.
Ognuno ha a cuore la sua libertà. A seconda della posizione sociale, quella dell’uno diverge da quella dell’altro e tutte insieme possono confliggere. Non c’è, allora, qualcosa di inconfutabile? È, forse, tutto relativo? Di certo la violenza è cosa che chiunque la riconoscerebbe se subita. La violenza subita ci repelle a prescindere. Il rigetto della violenza a ogni livello è comunque un contributo alla libertà. La stessa cosa è per la giustizia? Che cosa è la giustizia?
Se lo chiediamo in astratto, ci perdiamo. Non ci vorrà molto a saperlo, invece, quando sperimentiamo l’ingiustizia nelle grandi come anche nelle piccole cose. In fondo, libertà e giustizia si tendono la mano. Per libertà serve innanzitutto rendersi conto da dove nasce la violenza, da dove attecchisce e da come si sviluppa. Il Comitato Civico Viva Mantova, che dirigo nella veste di presidente dal 2020, in questo vuol scuotere di dosso pigrizie, conformismi e indifferenze non (solo) guardando attraverso concetti, ma anche attraverso le singole esperienze a prescindere dal reale conformismo.