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Il ministro cingolani esulta l‘accordo riduzione rete gas !?



Assistiamo all’ennesimo provvedimento che evidenzia le disparità di trattamento in seno ai paesi della UE: le “riduzioni dei consumi di gas” onde colpire Putin. La Commissione aveva fissato l’obiettivo risparmio al 15%. Uguale per tutti? Si fa per dire. 




Di fatto è cominciata la sagra delle “anomalie” interne alla UE. Il ministro Cingolani esultante perché la rinuncia sarebbe ora al solo 7%, anziché del 15%.

Ma se altri paesi si troveranno a corto, l’Italia dovrà assicurare un “contributo” a chi si ne avrà bisogno. Il problema nasce coi paesi Baltici, collegati alle tubature o alla rete elettrica russa e che, ovviamente, non sono in grado di ridurre alcunché.

Non solo. Altri paesi possono pretendere l’ esenzione nel caso dimostrino di usare il fossile per la produzione di energia elettrica, per alcune industrie critiche, ma anche per riempire gli stoccaggi che tornerebbero utili per la solidarietà in caso di stop di fornitura dalla Russia.

Per farla breve nessuno sarà effettivamente in condizione di rispettare la soglia del 15% e quindi ci sarà da “fare sacrifici”, riducendo il riscaldamento e quant’altro.

Le esenzioni dovranno comunque essere “dimostrate”. Ma questi sono i giochi di parole della politica senza alcun effetto pratico. E ovviamente a nessuno viene in mente la soluzione più semplice: avviare un’iniziativa di pace smettendo di seguire le indicazioni e gli interessi di Biden...