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Il controverso rapporto giovani e social



Giovani sempre più allo sbando, annoiati e vulnerabili. Il Web e i Social stanno cambiando le abitudini sessuali dei giovani? Mi riferisco alla prima generazione di “Nativi Digitali”. Per loro, la pornografia non è una risorsa difficile da procurarsi, ma qualcosa di estremamente accessibile. 




Fanno un uso inconsapevole di strumenti tecnologici e per fini trasgressivi che non è cosa nuova tra i loro schemi mentali. Alla ricerca di un non so cosa che possa riempire i vuoti che il benessere e il beesness hanno loro imposto. Un aspetto fisiologico della sessualità che nasce ed esplode inconsapevolmente. Colpa la mancanza di contatto e l’impossibilità di fare esperienze reali.

Il sesso lo incontrano per lo più mediato da un semplice display. Sessualità come prestazione fine a se stessa senza affettività e sentimento. Un “vamping” devastante perché il navigare di continuo toglie creatività alla propria crescita. “Vamping” è quella pratica che la dipendenza porta a restare costantemente collegati ad un mondo virtuale, condividendo post, messaggi, giocando, guardando dei video o scrollando tra i feed delle reti sociali.

Oggi in molti sperimentano la sessualità attraverso la pratica del “sexting”, che è un far girare informazioni provocanti e immagini erotiche con fine di di adescare anche adulti e trarne magari un guadagno. Non mi meraviglia affatto che il “sexting”, pratica attiva da tempo soprattutto tra i giovani, sfugga agli adulti.

Una sorta di “Revenge porn” (diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito) di spirale perversa come un modo per sperimentare la sessualità e mostrarsi grandi.

C’è davvero bisogno di una precisa educazione civica sia in famiglia che a scuola per la quale si richiede da parte degli adulti, competenze educative adeguate ai tempi tecnologici di oggi e capacità di dialogo.