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Clima ed energia servono scelte radicali



L’ultima immagine che la cronaca mi riporta è quella della bomba d’acqua che in pochi minuti ha creato caos e disagi nelle zone di Valle Torelli di Mercogliano nell’Avellinese. L’acqua ha raggiunto livelli impressionanti, tanto da rendere necessario la chiusura delle arterie. 




Automobilisti in panne, aiutati dalle forze di polizia ad uscire dai grossi pantani di acqua. Ma quest’estate è stata un continuo di scenari bellici: roghi devastanti che hanno colpito ovunque e bruciato vive delle persone, una siccità radicale che ha messo in ginocchio l’intero paese. Acqua razionata. A rischio la produzione agricola. In serio pericolo la nostra salute per le malattie trasmissibili. Pronto soccorsi pieni di gente collassata, con gravi infezioni alle vie respiratorie.

Temperature che hanno raggiunto i cinquanta gradi in molte località. Se dovessimo fare un calcolo di quante persone ogni anno muoiono per le conseguenze dell’arsura e delle ondate di calore da un lato, o delle piogge torrenziali o cosiddette “bombe d’acqua” dall’altro, con relative frane e smottamenti, per valanghe dovute sempre al riscaldamento globale, potremmo contare ormai migliaia di vittime. Per non parlare dei danni subiti e miliardi di euro spesi. Già !! Perché per ricostruire, sanare, rimboscare ci vogliono svariati miliardi e soprattutto tantissimo tempo. Tutto ciò è frutto, senza se e senza ma, del cambiamento climatico, sulle cui conseguenze la comunità scientifica è alquanto compatta.

Anche fosse un’immissione moderata, la temperatura continuerà comunque a crescere, mentre il bacino del Mediterraneo continuerà a diventare sempre più tropicale. Ma questi eventi catastrofici potrebbero essere evitati? Io credo che le persone siano consapevoli di ciò che accade. Tutti noi abbiamo percepito come potrebbe essere stravolta la nostra esistenza.

Ma in tutto ciò noto l assenza della classe politica. In questi anni non ho visto interventi strutturali importanti a favore di energie rinnovabili. La guerra in Ucraina ha messo a nudo le ambiguità e le contraddizioni dettate dalla politica. In questo paese non si fa altro che parlare d emergenza e NON di prevenzione! Addirittura il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, vista l emergenza, sta ripiegando con il ritorno a pieno ritmo delle centrali acarbone e delle trivellazioni.

Nessuno che in questi anni che abbia rassicurato il popolo con interventi atti a favorire l’adattamento a un clima cambiato con interventi strutturali se non il sentirsi dire NON abbiamo le risorse !! Siamo difronte al cambiamento climatico inarrestabile!! Avremo le capacità per contrastarlo? Oppure dobbiamo pensare all emigrazione in massa verso nord con milioni di profughi ambientali !? Abbiamo una classe politica che non riesce a guardare oltre la giornata, incapace di fare qualsiasi cosa che non porti un immediato tornaconto elettorale. Allora dico ad alta voce votiamo per chi lotta per la sostenibilità, per la lotta al cambiamento climatico, per la salvaguardia impatto ambientale. E’ tutta salute per noi tutti e per le nuove generazioni in avvenire!!