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La rete 5G – le posizioni del comitato civico mantova viva



Come rappresentante del Comitato Civico Mantova Viva rilevo con soddisfazione lo stop imposto dal Comune di Mantova all’installazione della rete 5G. 




Per quanti sono ignori o ignavi a questo argomento vorrei precisare che la rete 5G è dunque un nuovo strumento di comunicazione mobile che assicura una velocità di download ed upload molto elevata permettendo una connessione più veloce con una bassissima latenza. Tanto per esser chiari permetterà di viaggiare a 50-60 megabyte al secondo, potendo, per esempio, scaricare un film in 4K, circa due ore, in 30 secondi laddove attualmente servono delle ore.

LʼOrganizzazione mondiale della sanità dichiara che non vi siano rischi per la salute delle persone. Molti però sono gli scienziati ed esperti che attraverso numerose ricerche e studi affermerebbero il contrario sull’impatto al corpo umano dell’inquinamento elettromagnetico. Lo stesso premio Nobel Luc Montagnier ha ammesso, in una recente intervista ad un canale televisivo francese, la possibile correlazione tra il virus covid 19 e la rete 5G.

Lo stesso Montagnier citava la città di Whuan con le migliaia di antenne rete 5G e che dunque le stesse avrebbero potuto in qualche modo contribuire e potenziare al potere patogeno del virus covid 19 e che quindi tali onde elettromagnetiche possono risultare letali al danneggiamento al nostro DNA ed RNA ed accelerare pertanto l’impoverimento delle nostre difese immunitarie anche se a tuttoggi non vi è certezza e sono oggetto di studio.

La politica dovrebbe rendersi conto che nuove malattie ambientali silenziose e invisibili, altamente invalidanti, si stanno diffondendo a causa di un cattivo sviluppo che sacrifica la centralità della persona e della salute a interessi economici e finanziari giganteschi. Pertanto come Comitato Civico Mantova Viva, crediamo che tale conoscenza ci permetta di compiere scelte consapevoli al centro delle quali l'uomo, e l'ambiente in cui vive, debbano essere tutelati e non utilizzati come laboratorio sperimentale o strumento commerciale. Informarsi è un dovere. La delibera numero 231/18/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni in  Italia ha da tempo reso noti i 120 Comuni d'Italia che per primi sperimenteranno l'esposizione della popolazione alle tre bande del 5G.

Le regioni coinvolte sono Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Trentino Alto Adige, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare, entro il 2022, a fare in modo che fin dentro le case di almeno l’80% della popolazione nazionale (salirà al 99,4% entro giugno 2023) ci sia la copertura per il 5G. Nessuno vuole ostacolare il progresso, ma non si può nemmeno considerare progresso l’imposizione di uno sviluppo tecnologico di cui non si conoscono ancora effetti o ricadute sull'ambiente e sulla salute degli esseri viventi, in un'epoca storica in cui la scienza è in grado di  prevedere con largo anticipo e senza approssimazione eventuali impatti negativi.