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La morale esercitata dall’attuale situazione politico/governativa



Governo tecnico o politico? E’ bene che si sappia che nell’attuale ordinamento costituzionale italiano il governo non è un organo eletto ma è un organo nominato dal Presidente della Repubblica a differenza dei rappresentanti in Parlamento eletti dai cittadini. 




Ovviamente un Governo acquista pieni poteri solo dopo il voto di fiducia del Parlamento. Di norma il partito politico che ha ottenuto più seggi funge da capofila e aggrega le altre forze politiche attorno ad un progetto politico, in modo da conquistare in parlamento la maggioranza numerica dei seggi.

Dato che il Governo è quindi espressione della maggioranza parlamentare, quindi sostenuto da una maggioranza stessa, viene qualificato come governo politico.

Detto ciò verrà da chiedersi quale è la differenza tra la definizione di Governo tecnico e politico? Come accadde per il Governo Monti è possibile la formazione di governi non di parte, o teoricamente neutrali, quando mancando l'accordo spontaneo tra le forze politiche per la costituzione di una maggioranza parlamentare si ricorre a un accordo forzato o per così dire inconsueto.

Per motivate esigenze sanitarie e istituzionali il Presidente della Repubblica ha difatto incaricato Draghi, figura di alto profilo internazionale, a istituire un nuovo esecutivo definito tecnico o istituzionale o del presidente o delle larghe intese con il quale la maggior parte dei ministri verranno scelti in funzione delle loro competenze tecniche.

Almeno così sembra !!??!! L’arduo compito di Draghi?
Affrontare importanti scadenze economiche, situazioni di emergenza sanitaria nonché economica e sociale, realizzare alcune riforme indispensabili di cui i partiti non vogliono assumersi la responsabilità diretta. Insomma per farla breve: superare l’attuale situazione di stallo tra le forze politiche rappresentate in Parlamento. Vorrei altresì ricordare che l’attuale sistema parlamentare è frutto di accordi stipulati tra i partiti politici dopo il risultato elettorale. Difatti è la norma stessa dell’attuale sistema elettorale di tipo proporzionale.

Pertanto e fintanto che non verranno varate nuove riforme costituzionali e leggi elettorali non si dovrebbe parlare di Governi sanciti dal voto popolare. In linea di massima, i governi tecnici sono caratterizzati da un rapporto ambiguo con i partiti politici che compongono la maggioranza parlamentare che li sostiene. Teoricamente i partiti tendono a marcare in modo crescente la loro distanza dai governi tecnici durante il procedere dell'azione di governo per declinare agli occhi dell'opinione pubblica la responsabilità politica dell'azione di governo.

Riuscirà Draghi ad evitare tale ingerenza? La morale?
Così facendo, alle prossime elezioni politiche, gli stessi partiti che avranno appoggiato la nascita del Governo Draghi potranno così presentarsi agli elettori SENZA SENTIRSI RESPONSABILI dell'azione di Governo o addirittura in aperta contrapposizione del medesimo!! Fate Vobis ...